Alimentazione

Boara Pisani, le tecnologie ad elevata disinfezione dell’impianto di Serenissima Ristorazione per la ristorazione socio-sanitaria

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Metodi di cottura dei piatti all’insegna della massima sicurezza igienico-sanitaria, una “camera bianca” con lo stesso grado di sterilità e profilassi di una sala operatoria e una riserva di 100 mila pasti pronti da essere distribuiti nella malaugurata ipotesi di black-out totale fino a tre giorni. Anche la ristorazione del comparto sanitario è stata segnata dall’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus e tra le aziende in prima linea c’è Serenissima Ristorazione. La realtà guidata da Mario Putin è forte degli investimenti massicci portati a termine in questi ultimi anni nei settori della ricerca e delle tecnologie all’avanguardia, anche in previsione di contesti come quello attuale caratterizzati dalla straordinarietà delle azioni intraprese per la pubblica tutela. Nel maggiore centro produttivo di Boara Pisani (Padova), impianto dove è processato oltre un terzo dei 90 mila pasti destinati alle strutture ospedaliere, è attiva da un paio di anni una “camera bianca” delle dimensioni di 600 metri quadri: si tratta di una zona predisposta per il trattamento del cibo classificata allo stesso livello, il settimo, di una sala operatoria. Qui lavora personale appositamente qualificato e specializzato, e l’accesso è subordinato all’utilizzo di particolari dispositivi di protezione individuale e al rispetto scrupoloso di specifiche norme igieniche, le stesse dei Covid Hospital del Nord Italia. Carlo Garbin, Direttore della divisione-sanità di Serenissima Ristorazione, aggiunge a tal proposito che “non è stata necessaria alcuna formazione: i nostri lavoratori erano già pronti a operare con qualità altissima e con necessità di protezione molto elevate“. In ogni caso, in seguito al calo del 75% nelle mense ospedaliere e all’apertura di nuove strutture con particolari lavorazioni, i Covid Hospital, è stato necessario riformulare e riadattare l’intero lavoro nel comparto. Questa revisione ha coinvolto anche le figure sanitarie, ora impossibilitate a godere degli spazi di aggregazione sociale, come appunto le mense: per loro, è stata predisposta la consegna dei piatti direttamente in reparto, all’interno di packaging termo-sigillati oppure da riscaldare in microonde.

Per maggiori informazioni:
https://mattinopadova.gelocal.it/regione/2020/04/14/news/coronavirus-in-veneto-pasti-per-i-malati-e-i-medici-cotti-in-sala-operatoria-1.38717632

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