I dati positivi sono il forte aumento del risultato ordinario dei 9 mesi, il buon andamento dei margini grazie a Fer e America Latina e l’incremento degli investimenti. Questi gli elementi salienti dei conti Enel approvati ieri dal Cda.
Nessuna decisione, invece, sul progetto di integrazione della controllata Enel Green Power (QE 30/10). In merito al quale, comunque, l’a.d. di Egp Francesco Venturini ha annunciato in conference call maggiori dettagli in occasione dell’aggiornamento del piano industriale previsto mercoledì 18 a Londra.
Tornando ai conti, i ricavi dei 9 mesi sono cresciuti del 3,6% a 55,998 miliardi € mentre l’Ebitda ordinario è salito del 3,7% a 11,888 mld € anche grazie all’effetto del rilascio parziale del fondo oneri per smaltimento del combustibile nucleare a seguito del mutamento della normativa slovacca in materia. A questo proposito, tra l’altro, l’a.d. Francesco Starace ha detto in conference call che il negoziato per la cessione di Slovenske Elektrarne (QE 27/10) sta procedendo bene, e che Enel è nella fase di finalizzazione di tutti gli accordi. Mentre il Cfo Alberto De Paoli ha sottolineato che il valore di libro resta 750 milioni €.
Alla crescita dei margini ordinari hanno contribuito tutte le aree geografiche a eccezione dell’Italia, che ha fatto segnare un -9,6% a 4,417 mld.
L’Ebit è pari a 6.308 milioni e registra una flessione di 832 milioni di euro (-11,7%), a causa delle perdite di valore rilevate sulle attività materiali e immateriali per complessivi 1.605 milioni di euro (sugli asset di generazione russi e rinnovabili rumeni a seguito del mutare degli scenari di mercato e regolatori, e sugli impianti slovacchi al fine di riallinearne il valore contabile al presumibile valore di realizzo). Tali poste, come detto, hanno impattato in particolare sui conti del 3° trimestre, che hanno evidenziato un Ebit in calo del 43,3% a 1,224 mld, un utile netto in flessione del 9,2% a 256 mln e un risultato netto ordinario passato da 1.037 a 308 mln.
Nei 9 mesi, invece, l’utile ordinario cresce del 42% a 2,641 mld, grazie alla migliore gestione operativa, ai minori oneri finanziari, alle minori imposte (Robin Tax e Irap) e al rilascio parziale del fondo oneri per smaltimento del combustibile nucleare esausto in Slovacchia.
Sul fronte operativo, le vendite di elettricità sono pari a 195 TWh (-0,5%), quelle di gas a 6,3 mld mc (+0,8 mld mc). La produzione netta sale dell’1,5% a 213,7 TWh ma -3% in Italia) mentre i volumi distribuiti sono pari a 313,5 TWh, di cui 169,4 TWh in Italia (+1,1%).
Per l’intero 2015 Enel conferma i target annunciati e la politica dei dividendi.
“L’implementazione della strategia prosegue secondo i piani – ha commentato Francesco Starace – e persino in anticipo nella riduzione dei cash cost, nella generazione di cassa a supporto dell’incremento degli investimenti per la crescita e nel programma di rotazione degli asset. Siamo quindi in grado di confermare i target finanziari annunciati al mercato per l’esercizio 2015″.
Passando a Enel Green Power, i dati dei 9 mesi evidenziano ricavi in crescita del 7,6% a 2,242 mld € e un Ebitda di 1,470 mld (+11,6%), mentre sull’Ebit di 680 mln (-16,4%), e l’utile netto di 245 mln (-38%) pesano le perdite di valore degli asset rumeni.
La capacità installata netta aumenta di 1.118MW a 10,603 MW, con una produzione passata da 23,5 a 24,9 TWh.
“I risultati raggiunti – ha commentato l’a.d. Venturini – confermano la validità della nostra strategia di crescita, testimoniata dalla solida performance degli asset nel continente americano”.
FONTE: Quotidiano Energia
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