
Il Direttore del quotidiano “La Discussione”, Giampiero Catone, ha scritto un editoriale per dare nuovamente voce alle Associazioni di categoria e alle Pmi che chiedono da tempo di essere coinvolte nelle decisioni riguardanti il PNRR. Dal 2021 lanciano appelli per prendere parte ai programmi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, a loro modo di vedere, dovrebbe “cambiare struttura” e, affinché questo avvenga, si rende necessario il “contributo delle imprese”. Giampiero Catone concorda sulla necessità di coinvolgere Associazioni e Pmi, sottolineando come una loro esclusione “dalle decisioni e dai progetti, significa in fondo seguire la vecchia logica di concentrare le risorse sui big della finanza”.
Il rischio più grande è che “i grandi gruppi facciano incetta dei miliardi del Piano lasciando solo qualche briciola agli altri”. Una paura condivisa anche dal Segretario Generale della Cna Sergio Silvestrini, che ha precisato: “Come Cna in ogni confronto con le istituzioni e con le forze politiche abbiamo sottolineato la necessità di un pieno coinvolgimento del sistema delle imprese per la realizzazione del Piano”. Ciò che le Associazioni di categoria richiedono sono una Pubblica Amministrazione efficiente, la riduzione della pressione fiscale, una burocrazia meno vessatoria e inutile, e un sistema di credito più flessibile. Tutte richieste che per il momento sono “rimaste tra gli auspici”.
Nel frattempo, scrive Giampiero Catone, l’Esecutivo è al lavoro per cercare di conseguire i 55 obiettivi del II semestre entro fine anno, così da poter presentare a Bruxelles la richiesta di pagamento degli ulteriori 20 miliardi che l’Unione prevede di dare all’Italia. Seppure le risorse dovessero esserci, un mancato protagonismo delle imprese private le renderebbe però in buona parte improduttive. “Senza un concreto coinvolgimento del mercato e delle imprese private è praticamente impossibile riuscire a investire quasi 350 miliardi di euro tra PNRR, nuova programmazione europea e le risorse non impegnate della programmazione 2014-2020”, incalza Silvestrini. A criticare il PNRR è anche il Presidente degli Industriali Carlo Bonomi, che ha parlato di “opere già previste” e di “troppo focus sul settore pubblico”.
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