Mauro Ticca
Economia

Pensiero sistemico e decisioni strategiche: la riflessione di Mauro Ticca

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Quali sono i pilastri su cui un’azienda può costruire un futuro solido? Tra gli approcci suggeriti da Mauro Ticca, manager piemontese specializzato nel settore dei trasporti, vi è quello di Carlo Brugnoli, professore e autore del volume Pensiero sistemico e decisioni strategiche. All’interno del libro, dedicato al raggiungimento dell’economicità aziendale, si evidenzia infatti come l’interazione tra soggetti e processi, se ben governata, possa portare alla definizione di strategie orientate alla Fed, acronimo di Funzionalità Economica Duratura, e di ampio respiro. Il conseguimento degli obiettivi scelti diventa possibile in tal senso qualora i circuiti virtuosi e viziosi che fanno parte dell’impresa, intesa come un sistema unitario, siano correttamente gestiti e guidati dalla Direzione aziendale. Mauro Ticca, nella propria riflessione sull’argomento, si è soffermato in particolare sul concetto di pensiero sistemico, ovvero la capacità da parte dell’azienda di disporre di una visione globale comprensiva sia delle “dinamiche e l’essenza dei macrosettori” che delle “interdipendenze tra i fattori in campo e i loro riflessi sul business e sulle attività quotidiane“.

Una caratterista che secondo la sua opinione, non riguarda solo l’impresa, ma “dovrebbe essere nel tessuto, nel DNA del manager“, anche qualora questi non occupi posizioni di vertici all’interno della società. Concezione Sistemica dell’Impresa e capacità di pensiero sistemico della Direzione aziendale sono due elementi che per Mauro Ticca separano un management mediocre da uno lungimirante e attento. Qualità riassunte dal professionista piemontese nella definizione di “imprenditivi”, manager capaci dunque di leggere anche in situazioni di difficoltà l’importanza di fattori chiave come la selezione, la formazione del personale, la fidelizzazione e i loro effetti anche sul tema della sicurezza del lavoro, l’implementazione di politiche volte allo sviluppo, all’engagement e alla “retention“.

Competenze quali capacità di previsione, problem solving, leadership, organizzazione, gestione del tempo – sottolinea Mauro Ticca – sono soft skills “basilari per qualsiasi attività gestionale“. Al contrario, il pensiero sistemico viene inserito dal dirigente torinese tra quelle competenze orizzontali rare che non esita a definire “i gioielli che adornano un corretto stile di direzione“: gestione dei conflitti, diversity management, orientamento al cliente e resilienza.

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