“Più sport di base, più sport sociale, più sport a scuola, più sport nelle città e nelle periferie. Questo il senso del lavoro quotidiano di Sport e Salute che è alla base dei progetti sociali che abbiamo presentato al Presidente della Repubblica per garantire lo sport come diritto”. Sono le parole di Vito Cozzoli, Amministratore Delegato di Sport e Salute S.p.A., a commento dell’incontro tenutosi lo scorso 1° febbraio al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Insieme a lui anche il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Scopo dell’incontro: presentare al Capo dello Stato il Piano per lo sport sociale di Sport e Salute S.p.A., che mette in campo un investimento da 16 milioni di euro e la realizzazione di bandi che con i relativi progetti mirano ad abbattere le barriere di accesso allo sport e declinare concretamente il principio del diritto allo sport per tutti. “I progetti sociali di Sport e Salute sono importanti perché lo sport non può che partire dal basso, che è la base che regge il vertice – ha dichiarato il Ministro Abodi – Più che vincere lo sport deve convincere, dialogando con tutti”. Non è un caso che all’udienza con il Presidente Mattarella abbiano partecipato anche Manuela Di Centa e Jury Chechi, entrati a far parte del progetto “Legend” lanciato da Sport e Salute per promuovere il valore dell’attività fisica.
“Il contributo dello sport non è collaterale ma fondamentale – ha dichiarato il Presidente della Repubblica ringraziando Andrea Abodi e Vito Cozzoli per l’impegno quotidiano nella promozione dello sport – Allargare la pratica sportiva è importante socialmente ed economicamente. La presenza del Ministro per lo Sport e i giovani nel Governo facilita un dialogo collaborativo con gli altri Ministeri”. Durante l’incontro spazio anche a “Sport di Tutti”, il modello d’intervento attraverso il quale Sport e Salute mira ad abbatter le barriere di accesso allo sport e promuovere il miglioramento delle condizioni di salute e benessere degli individui favorendone la coesione sociale. “Carceri”, “Periferie”, “Quartieri”, “Parchi” sono solo alcuni degli avvisi lanciati dalla società: iniziative che andranno a coinvolgere secondo le stime 1 milione di cittadini, 20mila detenuti e 12mila tra associazioni e società sportive dilettantistiche ed enti del Terzo Settore.
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