Claudio Descalzi
Infrastrutture

Enel, guidata da Claudio Descalzi: start-up record in Angola

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Amministrata da Claudio Descalzi, Eni avvia in meno di quattro anni la produzione nel progetto West Hub Development

Per Eni, a guida di Claudio Descalzi, arrivano buone notizie dall’Angola. Il progetto West Hub Development nel blocco 15/06 è partito dopo meno di quattro anni dalla sua scoperta, un tempo insolitamente breve per quelli standard dell’industria petrolifera. Il cosiddetto time to market in questo caso si è ristretto a 44 mesi perché il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha applicato un nuovo modello di sviluppo, connettendo uno dopo l’altro alla stessa piattaforma galleggiante, Fpso N’Goma, i giacimenti di Sangos, Cinguvu e Mpungi, Mpungi NorthArea, Vandumbu e Ochigufu. Ques’ultimo giacimento ha aggiunto 300 milioni di barili di olio in posto e sarà collegato alla Fpso N’Goma nei prossimi due anni. La prossimità dei campi, in sintesi, consente di sommare la base di risorse producibili e velocizzare i tempi. Per la cerimonia del first oil è volato a Luanda l’AD Claudio Descalzi, presenti anche il ministro del Petrolio angolano, José Maria Botelho De Vasconcelo e il numero uno di Sonangol, Francisco de Lemos José Maria. “L’avvio della produzione del West Hub rappresenta una pietra miliare per le attività upstream di Eni” ha detto Claudio Descalzi, “Partendo da una straordinaria scoperta esplorativa, abbiamo messo in produzione il primo giacimento solo quattro anni dopo la dichiarazione di commercialità, un risultato top dell’industria. Lo start-up del West Hub è significativo anche per la presenza di Eni in Angola, dove torniamo a essere operatore di un grande progetto di produzione”. Attualmente dal West Hub vengono estratti 45 mila barili di olio al giorno. Nei prossimi mesi, quando sarà completata la fase di ramp-up, verrà raggiunta quota 100mila barili al giorno. Nel frattempo, si lavoro allo start-up dell’East Hub Development, con avvio previsto nel 2017. A quel punto la produzione dell’area potrà raddoppiare a 200 mila barili di olio al giorno. Il blocco si trova nelle acque profonde dell’Angola, a circa 350 chilometri a nordovest della capitale. Eni se l’è aggiudicato nel 2006 a seguito di una gara internazionale, e nella fase esplorativa ha perforato 24 pozzi, scoprendo oltre 3 miliardi di barili di olio in posto e 850 milioni di barili in riserve. Ne è operatore con la quota del 35% mentre Sonangol EP è la concessionaria. Gli altri partner della joint venture sono Sinangola Pesquisa e Produção (35%), SSI Fifteen Limited (25%) e Falcon Oil Holding Angola SA (5%). L’Angola sta crescendo d’importanza nella strategia Eni che è presente nel paese dal 1980 e lo scorso anno ha raggiunto una produzione equity di 87 mila barili di olio equivalenti al giorno. Appena venti giorni fa ha firmato con Sonangol un accordo strategico su future attività di collaborazione e progetti comuni nel settore del petrolio e del gas. L’obiettivo è fare dell’Angola uno degli Hub per le attività di Eni nell’area dell’Africa sub-sahariana. L’accordo del 18 novembre prevede che i due gruppi inizino a studiare le potenzialità del gas non associato nel basso bacino del Congo, una zona considerata molto promettente per la produzione di idrocarburi. Lo studio analizzerà le opzioni disponibili sia per il mercato internazionale che per quello domestico. Si tratta del primo progetto per quel tipo di gas. Intanto l’Eni di Claudio Descalzi ha messo in calendario per il 2016 lo start-up del giacimento Mafumeira (9,8%) e il potenziamento di Kizomba (Eni 20%).

FONTE: Milano Finanza
AUTORE: Angela Zoppo

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