
Il fondo amministrato da Diego Biasi debutta oltre Europa con un progetto che darà vita ad uno dei maggiori parchi fotovoltaici al mondo
Quercus, il fondo infrastrutturale specializzato in investimenti di larga scala nel settore delle energie rinnovabili, co-fondato e amministrato da Diego Biasi, ha di recente annunciato un accordo con il Ministero dell’Energia iraniano che prevede il lancio di un impianto fotovoltaico da 600 MW di potenza complessiva. Il progetto, che porterà alla nascita nell’arco di tre anni di una delle principali centrali fotovoltaiche al mondo, rappresenta un’importante tappa nei rapporti commerciali tra Inghilterra e Iran, nonché uno dei maggiori investimenti dalla fine delle sanzioni internazionali nel 2016.
Nello specifico, la società guidata da Diego Biasi si occuperà della costruzione, dello sviluppo e della gestione dell’impianto, che prevede la realizzazione di 6 lotti da 100 MW che verranno completati nell’arco di sei mesi ciascuno e saranno da subito autonomi e pienamente operativi.
Con questa operazione, che nasce dalla volontà di dar seguito al forte interesse manifestato dai suoi investitori, Quercus si conferma leader nel Regno Unito nello sviluppo di progetti nel settore delle energie rinnovabili a livello mondiale.
L’Amministratore Delegato della società, Diego Biasi, ha espresso entusiasmo per il nuovo progetto, evidenziando che questa sia un’opportunità unica per sfruttare il vasto potenziale del mercato iraniano delle energie rinnovabili, in un particolare contesto storico che vede l’apertura del Paese ai mercati internazionali. Tra le altre cose, Biasi ha sottolineato l’importanza che l’accordo riveste non soltanto per Quercus ma anche per il Regno Unito, che debutta in un mercato che sta registrando livelli d’investimento senza precedenti.
Dalla sua fondazione, nel 2010, Quercus ha dato vita ad un portafoglio di 40 impianti per oltre 500 milioni di finanziamenti, distribuendo ai suoi investitori dividendi mai inferiori al 6%, con tassi interni di rendimento lordi compresi tra il 9 e l’11%.
Per approfondire l’argomento vedi anche:
http://www.repubblica.it/economia/2017/09/20/news/iran_nuovo_eldorado_delle_energie_rinnovabili-176021707/
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