
“La strategia che stiamo implementando abbraccia un paradigma di sicurezza e transizione, unendo visione e pragmatismo”: l’AD di Snam Stefano Venier lo ha ricordato anche recentemente sulle pagine del “Corriere della Sera” parlando del nuovo piano strategico che sarà presentato il prossimo 22 gennaio. Snam, nell’ottica di “consolidare le infrastrutture energetiche, rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti e accelerare la transizione energetica verso un futuro più sostenibile”, prevede oltre 12 miliardi di euro di investimenti netti entro il 2029, rafforzando ulteriormente “il nostro impegno per rendere l’Italia un hub energetico per l’Europa”. E riuscirci, in un contesto incerto come quello attuale, significa lasciare indietro le ideologie e affrontare le nuove sfide con visione e pragmatismo come sta facendo Snam in questi anni. Basti pensare, come ricorda anche l’AD Stefano Venier, che negli ultimi tre anni gli investimenti annuali sono più che raddoppiati: “Nel 2023 e nel 2024 abbiamo dato il via a opere per oltre 4 miliardi dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dalle Regioni e in questo momento abbiamo oltre 700 cantieri aperti”. Solo nel 2024 sono state autorizzate a livello centrale e locale opere per 2,6 miliardi di euro, ascrivibili a tre tipologie di intervento: opere strategiche, in parte finanziate anche attraverso i fondi garantiti dal Piano di ripresa e resilienza; rifacimenti e ammodernamenti di rilevanza nazionale; e, infine, attività di carattere regionale. “Dal rafforzamento degli stoccaggi, al completamento della Linea Adriatica, alla gestione delle FSRU come l’Italis LNG, che ha ricevuto più di 50 navi di gas naturale liquefatto, e la BW Singapore in arrivo a Ravenna, investiamo per garantire stabilità in un contesto che resta fragile, come dimostrano gli eventi recenti legati alla domanda di gas improvvisa e alla crisi produttiva delle rinnovabili della fine dello scorso anno”, spiega l’AD Stefano Venier, nell’intervista a “L’Economia” del “Corriere della Sera”.
Snam, impegnata in prima linea nel percorso di rafforzamento della sicurezza energetica italiana, continua a guardare anche ai business della transizione: idrogeno, con progetti di impatto internazionale come il SoutH2corridor, biometano e CCS, fronte sul quale il progetto Ravenna CCS insieme a Eni sta dando risposte oltre le aspettative. Visione e pragmatismo per costruire un sistema resiliente, efficiente e pronto a rispondere alle sfide future: la direzione è tracciata.
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