
“Servono più attenzione e più aiuti verso il mondo dei servizi in generale, un settore fondamentale che in Italia comprende oltre due milioni e mezzo di lavoratori”: in qualità di Presidente di ANIP Confindustria (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati) e di Confindustria Servizi HCFS (Hygiene, Cleaning and Facility Services), Lorenzo Mattioli è di recente intervenuto a Rai News 24 per parlare di sanificazione nelle scuole e del mondo dei servizi in Italia.
Dall’intervista è emerso con evidenza come le misure intraprese finora non siano ancora sufficienti e sia necessario spronare le istituzioni a fare di più. È essenziale, in primis, che le scuole rimangano aperte il più possibile. “Come mai prima d’ora è importante in questo momento pensare alla sanificazione degli ambienti scolastici”, ma per farlo l’internalizzazione dei servizi legati all’igiene e alla pulizia non è la soluzione. Pulizia profonda e sanificazione infatti sono attività che richiedono professionalità, prodotti e strumenti adatti: “I bidelli non sono in grado di poter espletare delle attività così complesse”, ha spiegato Lorenzo Mattioli. “Si tratta di lavori specifici che richiedono personale altamente specializzato. Queste attività non possono ricadere unicamente su presidi e personale scolastico”. Con ANIP Confindustria si sta infatti promuovendo presso istituzioni, ministri competenti e forze politiche, la redazione di linee guida e la nascita di una legge a riguardo, che ad oggi è totalmente assente in Italia.
Nella seconda parte dell’intervista, Lorenzo Mattioli ha fatto riferimento al mondo dei servizi più in generale. “È vero che il settore delle pulizie e sanificazioni si è ampliato, in seguito all’emergenza sanitaria, mantenendo il lavoro a moltissime persone, ma pensiamo al mondo delle mense e della ristorazione collettiva che è invece in grave sofferenza. Pensiamo al turismo e, ad esempio, ai lavoratori che si occupano di lavanderia industriale. Al Governo chiediamo più attenzione verso il settore dei servizi, che comprende più di ottantamila imprese: questa forza lavoro va convertita e riassorbita”.
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