All’interno dei comparti culturali su cui il digitale sta producendo il suo inesorabile effetto, figura sicuramente in pole position quello della produzione e della fruizione musicale. Proprio questo argomento viene trattato sul magazine online di Telecom Italia, Le Macchine Volanti, dove un articolo redatto da Luca Castelli (esperto di musica e tecnologia digitale) propone la visione di abbondanza e penuria di musica, che paradossalmente si accompagnano nella cultura contemporanea.
Lo scrittore compara il periodo in cui le nuove scoperte, così come la selezione musicale, erano a totale appannaggio delle radio, le quali riuscivano grazie alla ricorrenza dei passaggi a decretare il successo in termini di vendite di un disco, con quello contemporaneo in cui la distribuzione musicale è totalmente disponibile grazie al digitale, che tramite sistemi di condivisione – anche non sempre leciti – e canali di distribuzione in streaming forniscono una proposta musicale talmente vasta da rendere difficile il districarsi in un tale sovraffollamento di offerta.
Il paragone verte anche su quel fenomeno denominato “payola” che descrive come i membri dell’industria musicale, come produttori o etichette, usassero corrompere gli esponenti di un’emittente radiofonica, come direttori o dj, per trasmettere più di frequente un artista a loro scelta, favorendone in questo modo le vendite. Tale sistema, infatti, si sospetta possa ripetersi anche nell’era del digitale, in cui i metodi di monetizzazione degli stream, piuttosto che l’elezione ad essere inseriti all’interno delle playlist, si teme possano dare vita ad una sorta di “payola 2.0”.
Simile teoria nasce dal fenomeno delle playlist di applicazioni quali Spotify, Beats1 e TIMmusic – quest’ultimo gestito dal direttore artistico Alessio Bertallot – generate automaticamente in base alle preferenze dell’utente captate da appositi algoritmi che, di fatto, indirizzano gli ascolti dell’utente stesso.
L’articolo fa notare che in una situazione di totale disponibilità musicale, dove l’ascoltatore si perde all’interno della troppa offerta, si torna in un certo senso al meccanismo delle radio, rinunciando all’indipendenza che il digitale potrebbe mettere a disposizione, delegando invece a tale tecnologia la facoltà decisionale relativa alla fruizione musicale.
Sul magazine online “Le Macchine Volanti” sono disponibili articoli di importanti personalità a livello sociale, politico, economico e culturale quali Massimo Mantellini, Stefano Quintarelli, Paolo Barberis e Giuseppe Recchi, Presidente Esecutivo di Telecom Italia.
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