Lo stereotipo del turista con la mappa in mano, l’audioguida all’orecchio e lo snack nello zaino potrebbe avere le ore contate, ammesso che esista ancora. Il dubbio viene spontaneo osservando gli impatti che la rivoluzione digitale sta avendo sul turismo e in particolare la nascita di esperienze turistiche diverse da quelle a cui siamo abituati, non tanto per la sostanza quanto per la forma, destinata a essere sempre più tecnologica tra la spinta della realtà virtuale e l’avvento del 5G. La svolta hi-tech di musei, piazze, parlamenti, chiese e altri siti turistici non ha ancora avuto l’eco mediatico delle nuove frontiere dei trasporti intelligenti, dell’agricoltura smart e delle fabbriche connesse. Eppure, sotto alcuni punti di vista i progressi digitali del turismo sono perfino più eclatanti o comunque più tangibili. Ne sanno qualcosa i passeggeri sbarcati al Terminal T3 dell’Aeroporto di Fiumicino, che negli ultimi mesi hanno potuto toccare con mano le potenzialità del 5G.
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