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Anna Tavano: l’intervista-ritratto di TgCom24 alla Head di Global Banking di HSBC Italia

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Essere sempre se stesse e non rinunciare mai ai propri sogni. Le conquiste si basano sempre su qualche rinuncia, ma non bisogna mai abbandonare l’idea di realizzare i propri obiettivi: un giorno ci si potrebbe pentire di averlo fatto. Basterebbero queste parole ad esprimere il valore di un percorso professionale come quello di Anna Tavano, oggi Head di Global Banking in HSBC Italia. Nel ripercorrere le tappe della propria crescita professionale in un’intervista pubblicata lo scorso 20 gennaio da TgCom24, la manager ha ricordato le difficoltà incontrate, evidenziando come coraggio e determinazione siano stati fondamentali nel superarle e arrivare a raggiungere i traguardi che si è posta.
Nata in una famiglia di imprenditori, da bambina avrebbe voluto diventare “quello che io definivo “il dottore delle aziende” per risolvere i loro problemi o aiutarle a crescere occupandomi di consulenza strategica o di finanza“. Dopo la laurea in Economia a Roma, inizia a lavorare per uno studio di commercialisti. Ma la sua strada è un’altra: la finanza. Seguirla non è facile. Deve imparare meglio l’inglese e farsi strada in un ambiente prettamente maschile. Ma Anna Tavano non si scoraggia. Parte per Londra: “Un giorno rividi alcuni vecchi amici dell’università che lavoravano lì; uno di loro, chiacchierando, mi suggerì di inviare un mio cv a una banca d’affari che cercava giovani da inserire al proprio interno. Non sapevo neppure come scrivere un curriculum in inglese, ma mi feci aiutare e lo mandai. Fui convocata per un colloquio e con mia grande sorpresa mi assunsero“.
È l’inizio di una promettente carriera, costellata di pregiudizi da combattere (“Molti dei miei clienti erano uomini, talvolta anche con i capelli già bianchi: mi è capitato che all’inizio di un incontro non mi dessero nemmeno il loro biglietto da visita, altri magari lo facevano a metà riunione, qualcuno mi stringeva la mano solo quando si arrivava al termine“). E costruita anche su tanti sacrifici: “Per anni ho lavorato molto duramente, con orari che non mi consentivano di avere alcuna vita sociale e nessuno spazio personale“. Poi Anna Tavano rientra in Italia. Ad attenderla “l’uomo che sarebbe diventato poi mio marito“. “Dopo è arrivata mia figlia Maria Teresa e a quel punto ho deciso di dedicarmi soltanto a lei“. E se “matrimonio e maternità rappresentano la mia assoluta priorità“, le preme sottolineare come le abbiano anche permesso “di crescere professionalmente oltre che emotivamente“. Poco dopo infatti le è arrivata la proposta di HSBC: “Mi sono piaciuti molto il progetto, la cultura ed i valori della banca quindi ho accettato la nuova sfida con grande entusiasmo“. Oggi nel ruolo di mamma e manager, “ho imparato a concedermi del tempo, a prendermi cura di me stessa senza sensi di colpa“. Continua a lavorare per passione perché “sento di avere il fuoco dentro“, ma trovare l’equilibrio tra vita familiare e lavorativa “è stata una vera conquista“.
E sul valore delle donne nel mondo del lavoro, alla luce delle sue molteplici esperienze professionali, Anna Tavano sostiene che una donna non debba rinunciare alla propria femminilità per essere leader. In azienda le sue qualità dovrebbero rappresentare un valore aggiunto: “Credo fermamente che all’interno di un’azienda ci debba essere un buon equilibrio tra uomini e donne, perché porta a risultati migliori e ad organizzazioni più forti e competenti“. E conclude: “Valorizzare le qualità e le capacità femminili migliora le prestazioni dell’azienda“.

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