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In Pellegrini la formazione è da Champions

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Dipendenti del Gruppo fondato da Ernesto Pellegrini in aula con Beppe Bergomi, Beppe Baresi e Riccardo Ferri come “professori”

È risaputo che imparare e la­sciarsi ispirare dai grandi sia un modo efficace per cresce­re. Dai grandi inteso come persone di età maggiore, ma anche da donne e uomini noti, che hanno dato un con­tributo importante nel loro settore. Quando poi si ha la possibilità di interfacciarsi addirittura con perso­naggi mitici, il risultato potrebbe es­sere sorprendente. È successo ai di­pendenti del Gruppo Pellegrini, atti­vo dal 1965 nel mondo della ristora­zione aziendale: seguono un corso comportamentale con tre maestri d’eccezione, provenienti dal mondo del calcio. Beppe Bergomi, l’amato campione del mondo, Beppe Baresi, indimenticato capitano dell’Inter, e Riccardo Ferri, 45 presenze in nazio­nale e uno dei più forti difensori del­la sua generazione. Sono i testimonial dei corsi di formazione organizzati dall’Accademia Pellegrini e rivolti al personale in tutta Italia. «Impersonificano l’importanza che diamo al gio­co di squadra, in azienda come in campo», spiega la vice pre­sidente Valentina Pellegri­ni, utilizzando una me­tafora calcistica cara a suo padre, Ernesto Pellegrini, fondatore del Gruppo e presidente dell’Inter fino al 1995. «I tre campioni portano ai corsi esempi di­retti e concreti del proprio vissuto, e mostrano come si possano superare le dif­ficoltà e raggiungere gli o­biettivi facendo team con i colleghi». L’idea di metterli in cattedra nasce nell’ambito dell’Accademia Pellegri­ni, «cuore delle attività di ricerca, svi­luppo e formazione del Gruppo. Il nostro primo valore d’impresa è la qualità umana e professionale delle persone – prosegue la vice presiden­te -. Con i corsi investiamo sulla cre­scita professionale dei collaboratori che sono 8.250, tra Italia ed estero, tra persone di sede, di staff, più gli appalti che abbiamo sul territorio. Nello spe­cifico, il corso di formazione com­portamentale vuole trasmettere a di­pendenti e collaboratori l’importan­za della gentilezza e del sorriso e di tutti i valori che contraddistinguono lo stile Pellegrini, tra cui rivestono particolare importanza l’empatia, la capacità relazionale e la gentilezza. Siamo convinti che avrà una ricadu­ta importante sulle no­stre risorse e su quelle dei nostri clienti».

Inutile dire che le prime lezioni che si sono te­nute sono state un suc­cesso. «Fino a ora il ri­scontro è ottimo, e non solo tra gli interisti, per­ché i tre campioni sono un esempio positivo di serietà e correttezza. E quindi vengono poste loro tante domande: è immediato collegare la squadra di calcio alla bri­gata di cucina», racconta Valentina Pellegrini. Bergomi, Baresi e Ferri si alternano in aula, ognuno segue una classe alla volta e in un’ora racconta la propria esperienza a una platea di 20 persone. L’azienda punta nel 2019 a formare in questo modo 500 ad­detti, tra sede e appalti, ma si tratta di un progetto pluriennale.

Non è l’unico che in questi anni l’Ac­cademia Pellegrini ha supportato. Ha anche attivato un programma di for­mazione continua per i dipendenti, ha sviluppato i nuovi prodotti della li­nea Arcangeli e le “ricette wellness”. L’Accademia è infatti anche un cen­tro studi dove nutrizionisti, cuochi ed esperti nella ristorazione colletti­va lavorano per offrire soluzioni in­novative e in anticipo sulle tendenze del mercato. La Pellegrini sostiene poi dal 2014 la Fondazione Ernesto Pel­legrini onlus, che ha aperto a Milano il ristorante solidale “Ruben”, dove ogni sera viene offerto un pasto a 350 persone in difficoltà al prezzo sim­bolico di 1 euro.

 

Tratto da “Avvenire”, articolo del 02/06/2019

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