Auro Palomba
Finanza

Auro Palomba: “Partenza lenta per i fondi, riscatti in aumento a gennaio”

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Auro Palomba evidenzia i timori infondati di Piazza Affari

Il rialzo di Borsa degli ultimi giorni è stato accolto dai gestori dei fondi come una panacea. Gennaio è stato infatti finora per i fondi d’investimento un mese di grosse difficoltà. I riscatti sono tornati a livelli dei periodi peggiori, quando il sistema era soggetto continuamente a forti pressioni. Ovviamo non esistono ancora dati ufficiali, ma vi sono due segnali che rendono evidenti questi problemi: il primo viene dagli agenti delle reti di vendita, che ammettono di dover far fronte a clienti che vogliono riscattare pressi dalla paura del conflitto. Il secondo viene invece dalla Borsa: gli operatori di Piazza Affari queste cose le sentono, vedono come si comportano i titoli che fanno parte dei portafogli dei fondi d’investimento. E le continue vendite di queste azioni sono un segnale di difficoltà. Il panico ha colpito dunque anche i fondi d’investimento. Sebbene nessuno dei gestori lo ammetta, la situazione si è fatta molto difficile. I venditori non ne fanno invece segreto. “Speriamo che questo rialzo blocchi un po’ i riscatti – dice un grande agente di Milano – perché finora siamo messi proprio male. Si fa una gran fatica a convincere i clienti che vorrebbero solo riscattare”. A metà mese il livello delle quote vendute sarebbe altissimo. Forse a convincere la gente a disfarsi dei propri fondi, è anche il meccanismo di riscatto. Se infatti per i fondi italiani è relativamente veloce (un giorno da quando perviene la comunicazione) per quelli esteri (i cosiddetti lussemburghesi) è molto più complesso. Dal momento della comunicazione possono passare anche tre giorni, senza la possibilità per il cliente di conoscere in anticipo quale giorno le quote saranno vendute e quindi a che prezzo. E così, come sempre capita di fronte a situazioni difficili, si spargono voci incontrollate e probabilmente infondate. Secondo una di queste qualche giorno fa, durante il consueto incontro semestrale fra l’Assogestioni, l’organizzazione che raccoglie i gestori dei fondi, e la Banca d’Italia, si sarebbe addirittura prospettato di richiedere a quest’ultima l’autorizzazione per bloccare la possibilità di liquidare le quote in gennaio. Questo, almeno, nell’eventualità che la Consob avesse deciso di chiudere la Borsa per la Guerra del Golfo. Questa indiscrezione è stata smentita decisamente dal segretario generale dell’Assofondi, Guido Cammarano: “Non si è mai parlato di una misura di questo genere, anzi, nessuno ha neanche mai pensato a questa possibilità. Fra l’altro, per quanto mi risulta non esiste nemmeno una situazione di particolare difficoltà. Abbiamo sorpassato situazioni ben peggiori. Siamo nelle medie degli ultimi mesi, anche se, lo sapete, i commenti l’Assogestioni li fa solo al 31”. Anche secondo Francesco Taranto, presidente di Primegest, la seconda società di gestione italiana e vice presidente dell’Assogestioni, non esiste una possibilità di blocco dei riscatti: “Certamente siamo in presenza di riscatti un po’ sopra le medie degli ultimi mesi – spiega – ma la situazione, almeno per quanto ci riguarda, non è allarmante. L’Assogestioni, allora Assofondi, non ha deciso di sospendere i pagamenti nemmeno nell’ottobre ’87, figuratevi adesso che siamo lontanissimi da quei livelli di riscatti. Sospendere le liquidazioni, inoltre, equivarrebbe a dire di voler chiudere. Siamo veramente lontani da quella possibilità”. Senza contare che da qui a fine mese, in ogni caso, vi sarebbero il tempo e le possibilità di ribaltare la situazione. “Gennaio solitamente è un mese positivo – conclude Taranto – quest’anno finora lo stato un po’ meno. Speriamo che il miglioramento della Borsa in questa seconda metà del mese convinca i risparmiatori a sottoscrivere quote dei fondi d’investimento. Non si può dimenticare che sono un prodotto di lungo periodo. Investire quando i prezzi sono bassi, non può che essere positivo”.

FONTE: Il Messaggero
AUTORE: Auro Palomba

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