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Economia

Forno d’Asolo, società di 21 Investimenti di Alessandro Benetton, tra i casi di successo tra le PMI venete

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Il mercato del private equity prende sempre più piede in Italia, e in particolare nel nord-est della Penisola. La crisi della due principali banche che per anni hanno sostenuto l’espansione delle imprese locali ha obbligato infatti molte aziende a cercare finanziamenti alternativi agli istituti di credito. Questo è il caso della società trevigiana Forno d’Asolo, specializzata da oltre 30 anni nella produzione di dolci, brioche e snack di alta qualità destinati a un ampio mercato: hotel, ristoranti e bar. Acquisita, nel marzo del 2014, dal gruppo fondato negli anni ’90 dal manager e imprenditore Alessandro Benetton, 21 Investimenti, è stata recentemente inserita dal quotidiano Il Sole 24 Ore tra gli esempi di maggior successo sul territorio insieme a Lefay Resort, Sit Group e FIS. Per l’azienda sorta da una piccola bottega situata sulle colline del trevigiano di proprietà della Famiglia Gallina, l’ingresso della società di private equity di Alessandro Benetton è stato un vero e proprio toccasana. Negli ultimi tre anni i suoi ricavi sono passati infatti da 73 a 125 milioni di euro, a fronte di un investimento di 23 milioni con i quali sono stati acquistati ad esempio nuovi macchinari per la produzione. Forno d’Asolo è stata così in grado di aumentare il tasso di occupazione interno del 50% e generare, da subito, un notevole flusso di cassa. Notevole anche il successo all’estero, con la diffusione dei suoi prodotti in 20 Paesi europei: il giro d’affari al di fuori dei confini nazionali è aumentato nello stesso periodo dal 3% al 10% del totale. Nel contempo i clienti serviti sono raddoppiati, passati dai 20mila iniziali a 40mila. Nell’ottobre del 2017 la società di Treviso ha aperto le porte della sua “FDA Academy” anche ai giovani studenti provenienti dagli istituti alberghieri di tutto il Veneto, mettendo a loro disposizione percorsi di formazione creati ad hoc. Il successo della società attualmente nel portafoglio di 21 Investimenti di Alessandro Benetton non è certo un caso isolato: nell’intero nord-est la cultura finanziaria è cambiata e si è assistito a un aumento esponenziale del ricorso al private equity e all’emissione di minibond e bond. Una testimonianza di come sia stata superata la diffidenza nei confronti delle forme di finanza alternativa e un impulso al ricambio generazionale.

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