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Donne nel business del calcio: Alessandro Benetton intervista Cristiana Capotondi

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#21changemakers è la rubrica video ideata da Alessandro Benetton sul tema del cambiamento: nell’ultimo episodio del format, ideato nel 2018 e pubblicato su Youtube e sul Corriere della Sera, il fondatore di 21 Invest intervista Cristiana Capotondi, nota attrice italiana che l’anno scorso è stata nominata vicepresidente della Lega Pro. Il tema centrale del video è il successo delle donne nel business dello sport, un settore dove la componente maschile è ancora oggi predominante: la manager, con delega alla digitalizzazione, alla formazione e ai rapporti con il Settore Giovanile e Scolastico, racconta la sua esperienza nella terza lega professionistica del calcio italiano.

Con un pubblico di più di un miliardo di persone, il calcio è un veicolo fondamentale per sensibilizzare le persone sul ruolo della donna nella società odierna: "Il mondo del calcio è pieno di donne: non sono donne che occupano dei ruoli politici magari, non sono delle donne che occupano dei ruoli apicali o di vertice, ma ci sono delle donne che tengono in piedi la Federazione Italiana Gioco Calcio, così come tante altre federazioni". È di questi giorni la notizia dell’approvazione, da parte della commissione Bilancio del Senato italiano, di un emendamento alla manovra finanziaria che equipara definitivamente le atlete professioniste ai colleghi maschi. Ma per superare gli ostacoli che permangono, secondo la Capotondi bisogna partire dal tipo di futuro che si vuole dare al calcio femminile: "Bisogna accompagnare le donne verso il professionismo con un percorso che si stabilisce tra la Federazione e il governo: se il mercato non è pronto si rischia di bloccare lo sviluppo del sistema del calcio femminile. Se la Seria A, una delle maggiori a livello mondiale, oggi è in perdita, non si può non tener conto anche del punto di vista economico".

Le opportunità nel settore ci sono: per ogni euro investito, ne possono ritornare indietro 17: "Un territorio nel quale investire assolutamente perché ci consente di riavere indietro delle economie importanti, ma anche perché il calcio è un luogo di formazione". La Vicepresidente affronta la tematica educativa, sottolineando il ruolo cruciale della figura del maestro. "Dobbiamo insegnare ma dobbiamo anche essere un buon esempio – commenta Alessandro Benetton – perché quando parti dalle basi, imparando ad esempio uno sport, la natura umana di un piccolo allievo è quella di partire sempre dall’imitazione". Per farlo, secondo la Capotondi, bisogna iniziare a comprendere meglio le nuove generazioni, partendo dal rapporto che hanno con le tecnologie: "Il digitale nella vita dei ragazzi rappresenta un elemento che va capito, noi per esempio otteniamo ogni tanto dei workshop all’interno dei quali dobbiamo raccontare anche in che modo cambia il corpo dei giovani in relazione al device. La tecnologia, dal mio punto di vista, va capita, governata e messa a valore dell’essere umano".

In un’epoca dove scienza e tecnologia hanno portato alla nascita del concetto di postumanesimo, è dunque l’essere umano che deve ritornare al centro della discussione: dal video emergono i vantaggi del ritornare ad osservare la cultura classica, fondamento dell’Occidente, per iniziare a "risolvere problemi senza database". Un consiglio utile da sfruttare anche nel mondo imprenditoriale, compreso quello calcistico. Fondamentale resta però l’apporto che la donna può dare al settore, senza cadere nell’errore di rientrare nei modelli maschili: "Il mondo femminile può portare qualche cosa di molto innovativo: un diverso tipo di calcio, proprio perché le donne sono in grado di portare uno stile diverso, una capacità di ascolto e di essere accogliente, di mettere insieme le parti e non cadere sempre nella foga della divisione". In una società sempre più frammentata, nuovi stili di imprenditoria, di amministrazione e di governance che esaltino le peculiarità femminili possono rivoluzionare e superare i vecchi schemi e dare linfa alle nuove generazioni.

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