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Storie di sport, storie di vita: Alessandro Benetton incontra Alex Zanardi

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Non sono le medaglie olimpiche l’impresa più grande della vita di Alex Zanardi, ospite della nuova puntata della video rubrica di Alessandro Benetton #21chagemakers. Definito l’idolo di molti, un esempio di forza, di passione e di costanza, racconta all’imprenditore trevigiano come un limite possa diventare un’occasione per fare qualcosa di meraviglioso. Basta guardarlo nei suoi limpidi occhi azzurri per capire che nessun guaio è insuperabile. Dopo il tragico incidente in pista, ha provato dolore al risveglio; un dolore immenso che paradossalmente lo ha reso felice. “Stavo così male che ho capito ciò che mi ero già lasciato alle spalle“, le parole di un uomo di ferro e non solo per le sue imprese sportive. La sua passione, l’amore per la vita lo spingono a dare il meglio di se stesso, ogni giorno. È una lezione importante quella che vuole trasmettere a tutti con il luminoso sorriso in volto, quello di chi sembra voler dire “ce l’ho fatta io, ce la potete fare tutti“. Una vita che affronta con ironia, che non gli è mai mancata nemmeno al momento del risveglio: “Come farò a fare tutto adesso?” diverso dal prevedibile “come farò senza le gambe?“. Neanche per un istante, ha fatto in modo che i suoi limiti gli impedissero di realizzarsi. È vero, la vita è una grande opportunità, ma l’orologio scandisce i secondi, inesorabilmente, e non c’è tempo per riflettere, contano i fatti, le azioni. Così racconta ad Alessandro Benetton la svolta della sua carriera, del suo lungo percorso di riabilitazione. Un arco temporale che descrive con occhi vivi, occhi di chi ce l’ha fatta. Ma in fondo che cos’è un traguardo? È solo la conclusione di un lungo viaggio, fatto di piccoli passi intermedi e di alti e bassi. Alex Zanardi il traguardo l’ha tagliato più volte con la sua bici, ma è stata una semplice conseguenza di un’estrema passione per lo sport. La voglia di vincere conta, ma quella di divertirsi ancor di più. Tutto accade, la vita ha più fantasia dell’uomo, ma gli incidenti di percorso bisogna cavalcarli con un pizzico di ironia. Il sogno. Il desiderio. Questo è ciò che fa la differenza; una teoria applicabile anche nel mondo dell’impresa, secondo le parole di Alessandro Benetton. L’orizzonte è solo una scusa per fare ciò che si ama: Adrian Newey ne è la prova. Un ingegnere di fama mondiale che ancora oggi apre e chiude la sua officina la sera, dopo anni e anni di successo. Un genio, ma una persona semplice che fatto della sua passione un lavoro. L’importanza dell’autoaffermazione è qualcosa che Benetton ha sempre voluto trasmettere ai suoi figli, trattandosi di un elemento discriminante nella vita, poiché sebbene la perfezione sia inarrivabile, le grandi imprese non sono scontate. È bello arrivare al traguardo, ma è pur sempre la fine del gioco, ciò che ti rende vivo è lo sviluppo di un progetto, l’esecuzione di un percorso. Per Zanardi è iniziato tutto così, da una frase: “Ma se ti preparassi una macchina, la guideresti?” E il resto è storia.

Per visualizzare il video completo:
https://www.youtube.com/watch?v=hEMUxB7mGWk

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